Ossola Vine Club Blog

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Il risveglio della natura nel vigneto

Giu 5, 2025 | Viticultura

Dopo la fase di dormienza dei freddi mesi invernali comincia per le piante un ciclo vitale nuovo. Il risveglio della natura nei campi, orti e frutteti coinvolge anche le vigne, che necessitano di specifiche operazioni da parte di noi viticoltori. Il nostro operato manterrà le viti in buona salute per ottenere un’annata di raccolti abbondanti e uve di qualità.

Il dolce risveglio delle viti: l’inizio di una nuova annata

È generalmente a marzo che la vigna inizia lentamente il suo risveglio, quando le temperature cominciano ad alzarsi in modo molto graduale. Raggiungendo i 10° permettono alle viti di risvegliarsi dolcemente. L’arrivo della primavera e del suo clima mite è un momento cruciale per le operazioni tra i filari, dopo il lavoro invernale terminato con la potatura secca. Ora che le piante escono dalla fase di riposo, dalle cicatrici lasciate dal taglio dei rami inizia a colare la loro densa linfa trasparente, è il fenomeno naturale conosciuto come pianto della vite.

Il liquido proviene dalle radici della pianta, tornate attive, che risvegliandosi mettono in circolo una linfa ricca di zuccheri, minerali e ormoni necessari allo sviluppo delle parti giovani della vite. Con la ripresa del ciclo vegetativo si formeranno infatti sui tralci i nuovi germogli, e dopo circa un mese compariranno le infiorescenze. Al risveglio della natura in primavera seguirà la formazione di grappoli di piccoli fiori preziosi, anche se non convenzionalmente belli. Ognuno di essi è un potenziale acino d’uva.

La legatura delle piante

Al momento del risveglio della natura tutta la struttura del vigneto deve essere stata controllata per assicurarsi che non siano necessarie sostituzioni di fili, pali, tenditori o qualsiasi altra parte del sistema. La struttura viene anche pulita di ogni residuo eventuale della precedente potatura, per poterci lavorare agevolmente. Ogni pezzo debole o danneggiato viene sostituito con uno nuovo, così le viti cresceranno senza il rischio di cedimenti strutturali.

Si procede allora con la legatura dei tralci ancora relativamente flessibili, che vengono delicatamente accompagnati sui fili, in posizione tale da sfruttare al meglio la luce solare e senza strozzature che blocchino la circolazione della linfa. Se necessario i tralci verranno spuntati e alcuni germogli eliminati. Il viticoltore sa che è meglio sacrificare la quantità dell’uva prodotta a favore della qualità, e ha a cuore la salvaguardia della salute e della struttura della pianta in sé.

In generale, al momento del risveglio della natura, si effettuano progetti di pianificazione e manutenzione nel vigneto. Qui nell’azienda Agricola Edoardo Patrone senza abusare di prodotti chimici, senza uso di pesticidi ed erbicidi, e nutrendo le viti con fertilizzanti naturali.

Le gioie e i pericoli della natura che si risveglia

Il risveglio della natura presenta però anche dei pericoli per la vigna. In particolare le gelate impreviste, con cui marzo rischia di sorprendere i viticoltori quando le viti hanno già “pianto”.
Anche pioggia e vento forte rischiano di arrecare danni, facendo cadere i fiori od ostacolando l’impollinazione.

Purtroppo il numero di eventi estremi fuori stagione sta crescendo negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici, complicando la professione del viticoltore. Tuttavia marzo, nel ciclo annuale della vite, è il mese in cui si decide in buona parte il futuro dell’annata e il risveglio del vigneto è accolto con gioia e positività. Si compiono i primi passi per un ricco e buon raccolto.

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