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L’imbottigliamento del vino

Giu 5, 2025 | Vini ed enologia, Viticultura

L’imbottigliamento del vino è l’ultima delle fasi del processo di vinificazione: del cammino che dopo la vendemmia, la pigiatura e la fermentazione del mosto conduce al vino. Al termine di questo passaggio, ma non prima di un ultimo affinamento in bottiglia, la bevanda alcolica intraprenderà l’ultima parte del viaggio, per raggiungere il calice da cui sarà gustata.

Il periodo per l’imbottigliamento del vino, il mese adatto, viene valutato a seconda della tipologia di vino e viene stabilito un vero e proprio calendario dell’imbottigliamento. In linea generale, i vini da consumare entro l’anno saranno imbottigliati prima, in genere a marzo, e più avanti quelli destinati all’invecchiamento.

Prima di imbottigliare il vino

Una volta fermentato, per il vino è giunto il momento di essere trasferito in bottiglia, secondo con un calendario di imbottigliamento stabilito grazie all’esperienza dell’enologo e del produttore. Una bottiglia di vetro di forma e dimensioni adeguate alle sue caratteristiche, pulita e sterile, con l’ausilio di un sifone, lasciando il giusto spazio per apporre un tappo. Momento delicato quello dell’imbottigliamento che, a causa della sua “irreversibilità”, richiede un’attenta analisi del prodotto ed eventuali correzioni, prima che inizino gli ultimi processi evolutivi all’interno della bottiglia. Insieme all’utilizzo degli appositi attrezzi per imbottigliamento del vino e alla giusta conservazione, si deve assicurare l’andamento controllato dell’affinamento, garantendo la stabilità delle caratteristiche e la qualità finale della bevanda alcolica.

Il vino da imbottigliare, all’occorrenza, potrà essere filtrato per renderlo più limpido o eliminare sostanze indesiderate, rifermentato, ne potrà essere corretto il colore mescolandolo con altri vini, e la struttura addizionando tannini. I vini comuni potrebbero essere addirittura pastorizzati.
Tra i parametri da controllare ed eventualmente correggere prima dell’imbottigliamento abbiamo il contenuto alcolico, l’acidità, la quantità di anidride solforosa presente e la concentrazione di ferro, rame, proteine, batteri e lieviti, tutti importanti per la stabilità biologica del vino.

La procedura e gli attrezzi per l’imbottigliamento del vino

I dettagli su come viene svolto ogni passaggio nelle linee di imbottigliamento possono differire da cantina a cantina, i passaggi fondamentali del ciclo di imbottigliamento sono però gli stessi: il lavaggio delle bottiglie, il riempimento, la tappatura, l’etichettatura.

Scelta e lavaggio delle bottiglie

A ogni vino la sua bottiglia, si potrebbe dire. Tranne rari casi in cui il produttore vinicolo decide di scegliere forme insolite per contraddistinguersi, esistono forme standard di bottiglie adatte ai principali vini conosciuti: solitamente di vetro scuro per i fortificati e i rossi, verde chiaro o trasparente per i bianchi, con spalla più pronunciata per trattenere i depositi del lungo affinamento per alcuni vini destinati a invecchiare.
Nell’imbottigliamento di vini di qualità parliamo comunque generalmente di bottiglie nuove, ma questo non significa che non si debbano eliminare polvere e residui di lavorazione. A questo scopo si utilizzano solitamente sciacquatrici con cicli di lavaggio di circa 30 minuti in cui si evitano repentini sbalzi termici che potrebbero provocare incrinature o rotture. Le lavabottiglie a tunnel sono invece generalmente usate per bottiglie da riciclare, dove la detersione deve essere più accurata e talvolta sono presenti etichette da staccare.

Tecniche di riempimento e accorgimenti

Dal riempimento delle bottiglie dipende in gran parte la stabilità delle qualità organolettiche e la corretta conservazione del vino. Le macchine riempitrici, che possono essere a sifone, a depressione, a gravità, isobariche, garantiscono di inserire nella bottiglia la giusta quantità di vino, vengono scelte e settate in base al vino da imbottigliare.

Tappi e chiusura delle bottiglie

Il materiale più utilizzato per i tappi è il sughero: naturale, elastico, poroso, ma che purtroppo non garantisce un tasso OTR (Oxigen Transmission Rate) stabile e uniforme, e che comunque potrebbe generare lo spiacevole inconveniente del “sapore di tappo”, o TCA.
Negli ultimi anni si stanno cercando materiali sostitutivi: oltre alle capsule a vite in alluminio, che non danno risultati soddisfacenti soprattutto se si vuole conservare il vino a lungo, sul mercato sono apparsi tappi sintetici e addirittura tappi di vetro. Fatto è che nessuna di queste soluzioni alternative ai tappi in sughero si è dimostrata all’altezza delle aspettative e ha potuto far breccia nel cuore di viticoltori, enologi e consumatori.

Dopo l’inserimento del tappo si passa all’applicazione della capsula, in stagno o altri materiali termoretraibili, con la capsulatrice. La capsula protegge il tappo di sughero pur non bloccando il passaggio dell’aria e, insieme all’etichetta, completa il packaging della bottiglia.

Etichettatura

L’etichetta sulla bottiglia non è un semplice accessorio, ma il biglietto da visita del vino: oltre a riportare le informazioni obbligatorie per legge è uno strumento di marketing, che supporta la professionalità dei produttori vinicoli e può implementarne la competitività.

Curiosità e tradizioni sull’imbottigliamento del vino

Nella tradizione popolare scegliere il periodo di imbottigliamento del vino dipendeva dal calendario lunare: dicerie o prove empiriche validate dai risultati? La verità è che anche alcune aziende vinicole all’avanguardia, studiando ogni aspetto che potrebbe influenzare la buona riuscita dell’annata per redigere ogni anno un calendario dell’imbottigliamento, non tralasciano nemmeno le fasi lunari.
Così, chi si rifà agli antichi metodi, valuterà se imbottigliare i vini frizzanti durante il primo quarto di luna crescente, e nell’ultimo quarto quelli adatti a invecchiare. Per tutti gli altri vini, anche se la luna piena è sempre adatta, prenderà in considerazione la luna primaverile di marzo come la più favorevole. Probabilmente non toccherà affatto il vino nei giorni senza luna.

Ci sia o no una relazione tra imbottigliamento del vino e luna, è invece certo che, per stappare una bottiglia e gustare un calice, qualsiasi momento di relax e buona compagnia è quello giusto. Alla salute!

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