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La DOC Valli Ossolane

Giu 5, 2025 | Vini ed enologia, Viticultura

Per fare chiarezza: l’acronimo DOC indica che il prodotto, in questo caso il vino, ha ottenuto la certificazione “Denominazione di Origine Controllata”. Parliamo quindi di un vino prodotto in una determinata zona, per tradizione legata alla coltivazione del vitigno e/o alla stessa produzione del vino preso in esame.
La denominazione controllata Valli Ossolane si riferisce a specifici tipi di vini prodotti in 18 comuni della provincia del Verbano-Cusio-Ossola. Valli Ossolane rientra tra le 45 DOC del Piemonte, regione in testa alla classifica italiana per il numero di vini a Denominazione di Origine Controllata.

Disciplinare della DOC Valli Ossolane e territorio

Per quanto riguarda la DOC Valli Ossolane, il disciplinare comprende nella zona di produzione l’intero territorio amministrativo dei comuni della provincia del Verbano-Cusio-Ossola elencati in ordine alfabetico: Beura, Bognanco, Cardezza, Crevoladossola, Crodo, Domodossola, Masera, Montecrestese, Montescheno, Ornavasso, Pallanzeno, Piedimulera, Pieve Vergonte, Premosello, Trontano, Viganella, Villadossola, Vogogna. Tutti terreni distribuiti geograficamente nella parte più a nord del Piemonte, nell’Alto Vercellese e nell’Alto Novarese.
I terreni di questa zona, originati da antichi depositi fluviali, sono variabili nelle caratteristiche: terrazzati, ondulati, declivi. Talvolta presentano un sottosuolo roccioso.
All’interno dello stesso territorio devono svolgersi le operazioni di vinificazione, affinamento ed invecchiamento.

Il disciplinare stabilisce che i vigneti devono essere in posizione soleggiata e non umida, quindi non a fondovalle ma in zona collinare e montana, tra 600 e 1000 metri di altitudine. Anche la densità d’impianto deve rispettare la tradizione, così come in generale la forma di allevamento: a pergola, a vegetazione assurgente, a controspalliera, con il metodo del cordone speronato basso, secondo le specifiche caratteristiche richieste dal vitigno.
In base all’anno di impianto e a quanto l’annata può essere favorevole, il disciplinare regola anche la resa massima di uva per ettaro di vigneto. Così come regola la resa di vino prodotto in base alla quantità di uva impiegata.
L’annata di vendemmia deve sempre essere indicata in etichetta.

Vitigni e vini DOC Valli Ossolane

I vitigni che danno origine ai vini DOC Valli Ossolane sono: Nebbiolo, Croatina, Merlot e Chardonnay. Per quanto riguarda il Nebbiolo, è consentita l’indicazione Prünent, che si riferisce un vitigno a bacca nera, derivato dal nebbiolo. il Nebbiolo Prünent è infatti un vitigno autoctono proprio della Val d’Ossola, di cui dal 1990 è in atto un progetto di recupero, promosso dall’Associazione Produttori Agricoli Ossolani, in collaborazione con aziende agricole locali.

Il disciplinare prevede quattro tipologie di vino che possono fregiarsi della dicitura Valli Ossolane DOC, rispettando il titolo alcolometrico previsto e determinate caratteristiche organolettiche.

  • DOC Valli Ossolane Rosso: tasso alcolometrico pari a 11,00% Vol. Prodotto da un uvaggio composto da Nebbiolo, Croatina e Merlot per un minimo del 60%.
    Colore rosso rubino intenso tendente al granato. Odore intenso, fruttato. Sapore asciutto e armonico, caldo, lievemente tannico.
  • DOC Valli Ossolane Nebbiolo: ottenuto almeno per l’85% da uve Nebbiolo, con tasso alcolometrico di 11,00% Vol.
    Colore rosso. Odore fruttato, delicato, fragrante. Sapore secco ma armonico.
  • DOC Valli Ossolane Nebbiolo Superiore: ottenuto almeno per l’85% da uve Nebbiolo, tasso alcolometrico pari a 11,50% Vol, invecchiato minimo 13 mesi, di cui 6 mesi in botti di legno, a decorrere dal 1º novembre dell’anno di raccolta delle uve.
    Colore rosso rubino, intenso. Odore fragrante, delicato. Sapore asciutto.
  • DOC Valli Ossolane Bianco: 10,50% Vol. Prodotto da minimo 60% di Chardonnay.
    Colore paglierino. Odore fruttato, delicato, fragrante. Sapore pieno, secco e armonico con acidità equilibrata e buona persistenza.

Il taglio del vino in produzione, comunque sempre con vini aventi diritto anch’essi alla denominazione Valli Ossolane DOC, anche se di altre annate, è permesso in misura non superiore al 15%.

Il futuro della DOC valli ossolane

Controlli durante la fase di produzione, analisi chimiche ed organolettiche del prodotto finito, garantiscono al consumatore che il vino con dicitura DOC rispetti i requisiti per rappresentare al meglio il nome che gli viene assegnato, la storia e la tradizione. Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) istituisce a tal proposito commissioni di tecnici e degustatori.

Dopo almeno dieci anni di permanenza nella categoria DOC, il produttore può richiedere per il suo vino l’aggiunta nella sigla della lettera “G”, che sta per “garantita”. Un vino siglato DOCG è riconosciuto come di particolare pregio, con fama e valore commerciale riconosciuti in Italia e all’estero. A questo punta l’azienda vinicola Edoardo Patrone, con il prodotto Valli Ossolane Rosso VM. Per ora una piccola produzione, invecchiata in botti di rovere per oltre 12 mesi, che regala i sapori e i profumi dell’Ossola. Un primo vino, un primo passo, che vuole segnare l’inizio di un percorso.

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