La fioritura della vite: le Infiorescenze

Mag 1, 2024 | Articoli blog, Ossola Vine Club, Viticultura

La fioritura della vite

Le fioriture della vite sono un elemento essenziale per una buona resa della produzione. La infiorescenza   della vite e l’impollinazione delle sue infiorescenze sono momenti cruciali per assicurare una buona fertilità delle gemme che, di conseguenza, determinerà la produzione e la qualità del vino ottenuto.

La fioritura della vite è il fulcro del ciclo colturale della stessa. Rappresenta anche la fase più delicata dalla quale dipenderanno qualità e quantità della produzione finale. La durata di questo processo dura dai 9 ai 21 giorni e inizia dalle parti centrali della vite, per poi procedere con le basali e concludersi con le parti apicali. Il fiore è un’infiorescenza a racemo composto da numerosi fiori riuniti che si sviluppano attorno a un asse principale chiamato rachide. Le infiorescenze danno vita ad un numero di fiori che varia da 100 a 2000 fiori, in funzione della varietà coltivata. Questi fiori sono ermafroditi e sono composti da una corolla a cinque petali detta caliptra che racchiude stami e pistillo, dove avviene la fecondazione.

Quando avviene?

La fioritura della vite avviene in primavera, tra fine maggio e inizio giugno, ed è qui che le viti si riempiono di piccoli fiori bianchi o gialli. Questi fiori sono molto delicati e devono affrontare diverse sfide per raggiungere la fase successiva. L’impollinazione della vite può avvenire in tre modi: attraverso il vento, tramite insetti o per autoimpollinazione. La prima, ossia l’impollinazione anemofila è quella più comune e diffusa. È ad essa che segue l’importante fase della fecondazione. Da ogni fiore fecondato si forma una bacca che, altro non è se non l’acino dell’uva.

I pericoli durante la fioritura

Trattandosi di una fase complessa e delicata, è bene attuare degli accorgimenti per tutelare la vite durante la fioritura. In questa fase fenologica la pianta è più soggetta ad attacchi fungini come Plasmopara viticola (peronospora), da Uncinula necator (oidio) o da Botrytis cinerea (botrite). Tali infezioni possono compromettere irrimediabilmente la produzione. Esistono dei trattamenti appositi da mettere in atto preferibilmente a inizio della fioritura della vite, per non disturbare i successivi momenti di sviluppo della stessa. Durane questo periodo non si effettuano trattamenti insetticidi nella vigna. L’utilizzo di pesticidi e prodotti chimici può danneggiare gli insetti impollinatori, compromettendo l’impollinazione della vite. Pertanto, molti produttori di vino stanno adottando pratiche agricole ecosostenibili per proteggere l’ambiente e favorire una corretta impollinazione delle infiorescenze della vite.

La feritilità

La fertilità delle gemme è determinata anche dal clima, un elemento cruciale in tutte le fasi del ciclo della vite. Condizioni climatiche sfavorevoli, come il freddo o la pioggia intensa, possono influire negativamente sull’impollinazione e, di conseguenza, sulla fertilità delle gemme e l’allegagione. La fioritura della vite richiede un clima caldo, ma non afoso, caratterizzato da vento, per l’impollinazione, e da molta luce. Necessario anche che non ci sia un eccesso di acqua nel terreno per evitare uno stress idrico. Rispettando tutti questi requisiti è possibile anche effettuare una stima del possibile raccolto. Questo permette di definire i volumi di raccolta e stabilire, quindi, se siano o meno necessari diradamenti nelle fasi successive. Le infiorescenze svolgono un ruolo fondamentale nel processo di produzione del vino. È un periodo di grande importanza per i viticoltori, che devono monitorare attentamente le condizioni meteorologiche e fornire le cure necessarie per garantire una buona resa e qualità dell’uva.

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